Trazione ferroviaria
I due principali sistemi di trazione ferroviaria sono: elettrica e diesel. La prima è tecnologicamente più evoluta rispetto all’altra e possiede maggiore affidabilità elettromeccanica ed economicità nell’esercizio. Infatti, caratterizza tutta la moderna rete ferroviaria. Inoltre, consente un recupero di energia nelle fasi di frenatura e produce un minore inquinamento ambientale.
La captazione di energia da parte del locomotore elettrico avviene tramite la linea aerea, percorsa da corrente continua a 3 kV.
Obiettivi
- eliminare i bottleneck
- rendere più competitiva l’offerta intermodale
- incrementare la capacità di trasporto e movimentazione merci
- ridurre i tempi di entrata-uscita dei convogli
- rendere accessibile il fascio intermodale per i locomotori elettrici
- eliminare costi e tempi della manovra primaria
- razionalizzare le attività logistiche e di trasporto
- ridurre l’impatto ambientale.
Benefici attesi
- riduzione dei tempi di percorrenza A/R della tratta di circa 120 minuti
- riduzione dei costi di trazione e dei tempi di manovra
- incremento della capacità di transito del raccordo
- ottimizzazione carico/scarico merci e crescita di competitività dell’offerta intermodale
- razionalizzazione dell’intera filiera logistica
- gestione centralizzata e controllo delle manovre lungo tutto il raccordo
- completa sicurezza della circolazione dei mezzi ferroviari
- maggiore flessibilità operativa.
Adeguamento tecnologico del raccordo ferroviario
Ogni anno circa 2500 treni merci accedono all’Interporto di Parma. Fino ad oggi, il trasferimento dei convogli dalla stazione di Castelguelfo, che sorge lungo la linea ferroviaria Milano-Bologna, al fascio base intermodale nell’area CePIM ha richiesto l’uso di locomotori alimentati a diesel. Il tratto ferroviario di raccordo con la dorsale ferroviaria dell’Interporto, infatti, non è elettrificato e non permette la circolazione di locomotori elettrici.
Il progetto di elettrificazione, finanziato da CePIM con il contributo del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e quello della Regione Emilia Romagna, prevede l’installazione di un impianto di fornitura di energia elettrica lungo tutto il raccordo e tre binari di presa e consegna – lungo 5,3 chilometri – e la sostituzione delle operazioni di trazione svolte dai locomotori diesel, lenti ed inquinanti, con quelle di elettromotrici di ultima generazione, garantendo di fatto l’inserimento del treno presso il fascio base in autoproduzione da parte delle imprese ferroviarie.
L’intervento consiste nell’adeguamento funzionale e tecnologico del raccordo ferroviario e di alcuni binari interni all’Interporto agli standard moderni della rete ferroviaria statale. L’obiettivo è di potenziare la dorsale e consentire l’incremento della capacità di offerta di trasporto intermodale e di movimentazione merci, eliminando un collo di bottiglia in termini di tempi e costi.
L’intera tratta ferroviaria che parte dalla stazione di Castelguelfo e termina nel fascio intermodale dell’Interporto, composto da sei binari, verrà interessata dalla realizzazione di un impianto di elettrificazione dell’intero raccordo e dal potenziamento dell’impianto di segnalamento e sicurezza lungo tutta la tratta che consentiranno la circolazione dei locomotori a trazione elettrica.
Grazie ai nostri progetti abbiamo ottenuto 4 milioni di contributi a fondo perduto dal Ministero delle Infrastrutture sui Tasporti e Regione Emilia Romagna.