La nascita dei primi complessi infrastrutturali chiamati interporti, negli anni Settanta, aprì la strada all’intermodalità – ovvero allo scambio tra le modalità nel trasporto delle merci – ed ha avviato una nuova organizzazione dello spazio urbanizzato, ispirato a principi di razionalizzazione, di efficienza operativa ed economica e, non meno importante, di qualità della vita ed ecosostenibilità.
Gli interporti diventano la dorsale di transito delle merci in Italia. È questo il contesto nel quale si sviluppa l’idea dell’Interporto di Parma. Nel 1974 viene fondato il Centro Padano Interscambio Merci (CePIM), la società che ha il compito di progettare, implementare, promuovere e coordinare lo sviluppo dell’Interporto, grazie ad un accordo tra ENI, gli Enti locali, la Regione Emilia Romagna e alcuni istituti di credito.
A distanza di oltre quaranta anni dalla fondazione, CePIM prosegue il suo ruolo di coordinatore dell’Interporto di Parma. In questa veste gestisce e promuove lo sviluppo e il potenziamento dell’area interportuale e delle sue infrastrutture, interagendo con soggetti pubblici e privati in sede locale, nazionale ed internazionale.
Infrastruttura
L’Interporto di Parma è un complesso sistema di opere, infrastrutture stradali e ferroviarie ed impianti che consentono la ricezione, la custodia, la manipolazione e lo smistamento delle merci…
Consorzio dei Servizi
Il Consorzio dei Servizi è un organismo che opera fornendo servizi alla collettività degli operatori logistici e di trasporto consorziati all’interno dell’Interporto di Parma…